La Mente è più Forte dei Geni. DNA Credenze Epigenetica Evoluzione. Bruce Lipton

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view post Posted on 23/4/2008, 21:50
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Luz Pinon Blanco

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BruceLipton.com


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Bruce H. Lipton Ph.D.

lipton-dvd

La Mente è più Forte dei Geni - DVD
DURATA DEL FILM: 160’ + 80’ CONTENUTI EXTRA
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CONTENUTI EXTRA: INTERVISTA CON L’AUTORE


Finora abbiamo creduto di essere vittime dei nostri geni: eravamo convinti che il nostro patrimonio genetico determinava la nostra vita.
Lipton in maniera chiara e semplice e, al tempo stesso, scientifica e autorevole ci spiega come le scoperte inoppugnabili dell’ultimo secolo dimostrano invece che i geni stessi sono controllati dalle nostre percezioni dell’ambiente che ci circonda! Questa scoperta restituisce all’umanità un grande potere tra cui la capacità di guarire se stessi e ci libera dal destino beffardo di doverci ammalare delle malattie dei nostri avi. Nel dvd viene dimostrato come ognuno di noi ha quindi le potenzialità per creare una vita piena di salute, felicità e amore.





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La Biologia delle Credenze
Come il pensiero influenza il DNA e ogni cellula

biologia-credenze-2007

Vincitore del Premio Best Science Book, Best Books 2006, Awards

Bruce Lipton dimostra che ciò in cui crediamo determina ciò che siamo, perciò non è il patrimonio genetico ereditato a determinare la nostra vita e la nostra salute. Si tratta di una rivoluzione della scienza e del pensiero che ci libera dalla prigionia del destino predeterminato dalla genetica. Lipton dimostra in maniera inoppugnabile che l’ambiente, i nostri pensieri e le nostre esperienze determinano ciò che siamo, il nostro corpo e ogni aspetto della nostra vita.

Se l’ambiente e il pensiero influenzano la nostra biologia, questo può cambiare le conoscenze e le esperienze vissute fino a oggi da gran parte di noi. Infatti, ognuno di noi ha le potenzialità per creare una vita piena e traboccante di ogni dono e talento, a partire da salute, gioia di vivere, amore e successo. Un libro per tutti coloro che ricercano nella scienza senza dogmi le risposte che a causa della dipendenza dagli interessi delle banche e delle multinazionali, la cultura accademica è incapace di fornire. Per chi non si accontenta della scienza ufficiale, che nasconde e manipola le informazioni, per impedirci di riconoscere le infinite potenzialità presenti nel nostro cervello e nel nostro DNA.

Bruce Lipton è un’autorità mondiale per quanto concerne i legami tra scienza e comportamento. Biologo cellulare per formazione, ha insegnato Biologia Cellulare presso la facoltà di Medicina dell’Università del Wisconsin e si è dedicato in seguito a ricerche pionieristiche alla School of Medicine della Stanford University. È stato ospite di decine di programmi radiotelevisivi ed è un conferenziere di primo piano.





Epigenetica

Conversazione con Bruce Lipton
di Macroedizioni

Durante il periodo in cui Bruce Lipton, Ph.D [vedi Scienza e Conoscenza n°10], lavorava come ricercatore e professore alla scuola di medicina, fece una sorprendente scoperta sui meccanismi biologici attraverso i quali le cellule ricevono ed elaborano le informazioni: infatti, piuttosto che controllarci, i nostri geni sono controllati, sono sotto il controllo di influenze ambientali al di fuori delle cellule, inclusi i pensieri e le nostre credenze.

Questo prova che non siamo degli “automi genetici” vittimizzati dalle eredità biologiche dei nostri antenati. Siamo, invece, i co-creatori della nostra vita e della nostra biologia.Lipton descrive questa nuova scienza, chiamata epigenetica, nel suo libro “The Biology of Belief: Unleashing the Power of Consciousness, Matter and Miracles” (N.d.T.: Biologia delle Credenze: Liberare il Potere della Consapevolezza, della Materia e dei Miracoli) (2005: Mountain of Love/Elite Books). Pieno di citazioni e riferimenti di altri scienziati che conducono, in tale campo, ricerche all’avanguardia, questo libro potrebbe, letteralmente, cambiare la vostra vita al suo livello più fondamentale.

Fino alla scoperta dell’epigenetica, si credeva che il nucleo di una cellula, contenente il DNA, fosse il “cervello” della cellula stessa, del tutto necessario per il suo funzionamento. Di fatto, come hanno scoperto Lipton ed altri, le cellule possono vivere e funzionare molto bene anche dopo che i loro nuclei siano stati asportati. Il vero “cervello” della cellula è la sua membrana, che reagisce e risponde alle influenze esterne, adattandosi dinamicamente ad un ambiente in perpetuo cambiamento. Che cosa significa questo per noi, quali collezioni di cellule chiamati esseri umani? Man mano che incrociamo le diverse influenze ambientali, siamo noi a suggerire ai nostri geni cosa fare, di solito inconsciamente. I carboidrati ci fanno ingrassare? Sì,se lo crediamo. Saremo amati, avremo successo nel lavoro, saremo ricchi? Se ci crediamo, lo saremo.
Lipton ci mostra anche come Darwin avesse torto. La competizione non è la base dell’evoluzione; non è la sopravvivenza del più forte che ci permette di sopravvivere e prosperare. Al contrario, dice, dovremmo leggere l’opera di Jean-Baptiste de Lamarck, che venne prima di Darwin e dimostrò che la cooperazione e la comunità sono la base della sopravvivenza. Immaginate se ciascuna dei vostri trilioni di cellule decidesse di farcela da sé, di combattere per essere la regina della collina piuttosto che cooperare con le cellule compagne. Per quanto sopravvivereste?


L'INTERVISTA
Barbara Stahura: La premessa di base della tua ricerca e del tuo libro, The Biology of Belief, è che il DNA non controlla la nostra biologia.
Bruce Lipton: Sì. Ho cominciato a studiare questo verso la fine degli anni ’60. Da allora la scienza di frontiera ha iniziato a rivelare tutte le cose che avevo osservato. I biologi che fanno ricerca d’avanguardia sono a conoscenza di ciò che dico nel libro. Il pubblico, però, non ne ha comprensione alcuna perché, o gli arriva in forma abbreviata, o quello che gli viene venduto è la credenza che siamo controllati dai nostri geni, sebbene ciò non sia sostenuto dalla scienza d’avanguardia. Tutto il mio sforzo si è concentrato nel far giungere al mondo l’informazione d’avanguardia. L’orientamento mentale del pubblico è stato programmato secondo la credenza che siamo degli automi genetici, che i geni controllano la nostra vita, che ne siamo vittime, e via di seguito. Il punto, però, è che la scienza di frontiera – quella di cui parlo – si è stabilizzata da almeno 15 anni. È ora che sia portata nel mondo perché è lì che viene usata.

BS: Questa scienza relativamente nuova sulla quale tu scrivi viene chiamata epigenetica. Ci spiegheresti di che cosa si tratta?
BL: L’epigenetica è quella scienza che mostra che i geni non si auto-controllano, ma sono controllati dall’ambiente. Si sa da circa 15 anni, e ora fa finalmente fa capolino da dietro l’angolo. Ti faccio un esempio. La Società Americana per il Cancro ha recentemente pubblicato una statistica che afferma che il 60 per cento dei tumori sono evitabili, cambiando stile di vita e dieta. Quest’informazione proviene da un’organizzazione che ha cercato per circa 50 anni i geni del cancro. E ora se ne viene fuori dicendo: è lo stile di vita, non sono i geni. Ci siamo focalizzati sul cancro come se fosse una questione genetica, ma solo il cinque per cento dei cancri ha una connessione genetica. Il novantacinque per cento dei cancri in effetti non ha nessuna connessione coi geni. La ragione (che ci fa dire che c’è una connessione genetica) è che tale spiegazione è fisica, tangibile, perciò preferiamo lavorare su di essa. E il 95 per cento che ha un cancro e non c’è una connessione genetica? Non è facile fare esperimenti su qualcosa sulla quale non puoi focalizzarti fisicamente.

BS: Così il determinismo genetico – l’idea che siamo controllati dai nostri geni – è inevitabilmente incrinata, come dici nel libro.
BL: Sì.

BS: Hai scritto anche di Jean-Baptiste de Lamarck e della sua teoria dell’evoluzione – che sopravviviamo attraverso la cooperazione, piuttosto che la più recente idea darwiniana di competizione e sopravvivenza dei più forti. Che tutti i nostri trilioni di cellule devono cooperare per mantenere il nostro corpo in perfetto funzionamento, in quanto noi esseri umani non possiamo sopravvivere senza grandissime quantità di cooperazione gli uni con gli altri e con il nostro ambiente.
BL: Immediatamente, appena hai detto cooperazione, stavi violando la teoria darwiniana, che è competizione e lotta. Di fatto, si tratta di un’interpretazione erronea. La nuova scienza ci dice che quella credenza è sbagliata. La credenza di cui hai appena parlato, invece - la natura della cooperazione e della comunità - è in effetti il principio basilare dell’evoluzione.Nel 1809 Lamarck ha scritto che i problemi che tormenteranno l’umanità verranno dal suo separarsi dalla natura, e ciò condurrà alla distruzione della società. Aveva ragione, perché la sua enfasi sull’evoluzione era che un organismo e l’ambiente creano un’interazione cooperante. Se volete capire il destino di un organismo, dovete capire la sua relazione con il suo ambiente. Poi ha affermato che separarci dal nostro ambiente significa assumere la nostra biologia e tagliarci fuori dalla nostra sorgente. Aveva ragione. E quando arrivi a capire la natura dell’epigenetica, la sua teoria ora ha trovato sostanza. Senza alcun meccanismo che, all’inizio, le desse un senso - e specialmente da quando abbiamo comprato il concetto dei biologi neo-darwiniani che affermano che tutto è controllato geneticamente - Lamarck sembrava stupido. Ma sai cosa? Aveva proprio ragione.

BS: La tua dimostrazione che il “cervello” della cellula non è il DNA ma, bensì, la sua membrana è affascinante. Che significato ha questa scoperta riguardo a ciò che pensiamo di noi stessi e della nostra vita, dal momento che siamo proprio una comunità di cellule?
BL: Se due cellule si uniscono e stanno comunicando, useranno i loro “cervelli” per farlo, giusto? E se dieci cellule si uniscono, useranno i loro cervelli affinché la loro comunicazione reciproca abbia un senso. Quando prendi un insieme di un trilione di cellule, come in un cervello umano, queste opereranno ancora secondo il principio del cervello cellulare. Beh, quando abbiamo comprato l’idea che i geni ed il nucleo formano il cervello della cellula - che ci porta fuoristrada - e la applichi come fosse un principio di neurologia o di neuro-scienza, ti sei già incamminato nella direzione sbagliata. Non puoi arrivare da nessuna parte perché quello non è il cervello della cellula.
I nostri principi su come funziona l’intelligenza sono stati totalmente sviati. Ecco perché, dopo tanta neuro-scienza, se chiedi a qualcuno: “come funziona, veramente, il cervello?” La risposta sarà: “veramente, non lo sappiamo”.Il Progetto Genoma Umano dice che quel modello è sbagliato. Pensavamo che ci volessero più di 100.000 geni per far funzionare un essere umano. Il fatto che ce ne siano meno di 25.000 ha messo un bastone tra le ruote dell’intero processo.
Come può esserci un tale esiguo numero di geni a formare una cosa così complessa come un essere umano? La risposta è che ci vuole molto di più dei soli geni a farlo funzionare – che è l’apporto dall’ambiente che può alterare la lettura dei geni.
Ci sono 140.000 proteine in un corpo umano, e si credeva che ciascuna richiedesse un gene separato per prodursi. Di colpo, trovi che ci sono 25.000 geni e 140.000 proteine, e non ci siamo con i numeri. L’epigenetica rivela qualcosa di così sorprendente che la scienza stessa ha dei problemi a comprendere la forza di questo nuovo significato, e suona così: con il controllo epigenetico, che significa il controllo mediato dall’ambiente, un singolo gene può essere usato per creare 2000 o più proteine diverse dalla stessa matrice. Il controllo epigenetico è come un lettore che può leggere l’impronta originaria e ristrutturarla per produrne qualcosa di diverso. Ed ecco come un singolo gene può essere usato per creare molti prodotti proteici differenti. Non è stato il gene che ha prodotto ciascuna proteina, è stato il controllo epigenetico che l’ha fatto, e questo è il feedback diretto dall’ambiente. Ci allontana da quel meccanismo che dice che siamo solo macchine.

BS: E ci dice invece che non siamo vittime. Siamo co-creatori.
BL: Assolutamente.

BS: Per tanti l’idea che siano i nostri pensieri a creare la realtà, che è quello su cui si basa la Scienza Religiosa e altre tradizioni metafisiche e spirituali, è un’idea puramente spirituale. Ma la fisica quantistica ha aggiunto all’idea, il fatto scientifico. E ora, il tuo lavoro e quello di altri porta quel concetto a livello delle cellule. Che lo rende in qualche modo più reale, più tangibile.
BL: Se si definisce lo spirito più o meno su questi parametri si potrebbe ottenere una definizione del tipo “una forza motrice invisibile.” Se definisco la natura della meccanica quantistica, è una forza motrice invisibile. Di fatto afferma: “Sì, ci sono forze invisibili che modellano la nostra esistenza”. Poiché la nostra biologia è tradizionalmente basata su un concetto newtoniano e materialistico, la natura di quel sistema è di considerare le forze invisibili come non rilevanti. Però, quello che la meccanica quantistica ha stabilito è che le forze motrici invisibili sono tutto. Perciò, se la nostra scienza non si adatta alla nuova fisica, sta di fatto ostacolando il progresso in evoluzione. Quando si introducono nuove forze, si deve dar loro nuovo credito, e quando lo si fa, i ricercatori spirituali saltano su e dicono: lo sapevo! E i fisici quantistici saltano su e dicono, lo sapevo! Stiamo sempre parlando della stessa cosa. Se lo ammettessimo, l’opportunità di unione diventa così tangibile che è quasi fisica. Sì, possiamo sentirla! Ora possiamo essere tutti d’accordo. Tu la chiami come vuoi, io la chiamo come voglio. Ma siamo tutti governati da queste forze invisibili.

BS: Ho letto una tua intervista nella quale hai affermato, “piuttosto che esser vittime dei nostri geni, lo siamo stati delle nostre percezioni.” Puoi aggiungere qualcosa su ciò che significa essere una vittima delle nostre percezioni?
BL: In un certo senso, sappiamo attraverso lo studio della membrana cellulare, attraverso lo studio dell’epigenetica, che questo è fondamentale. L’epigenetica dice che i segnali ambientali influenzano l’espressione genetica, e questi segnali ambientali talvolta sono diretti, e tal’altra sono interpretazioni, quando per es.le percezioni diventano credenze. Così, ho una credenza su qualcosa, che è una percezione, e aggiusto la mio biologia a quella particolare credenza. Come col cancro terminale, se credo a quello che i medici mi dicono, lo loro diventa una vera e propria predizione. Se dicono che ho il cancro terminale e sono d’accordo, allora essenzialmente morirò quando, a detta loro, accadrà. Quali sono le persone che non lo fanno? I casi di “remissione spontanea.” Almeno una persona, scommetto, non ha “comprato” quella diagnosi. E la sola ragione per la quale ne sono usciti è che avevano un altro sistema di credenze completamente diverso, e quindi sono stati capaci di cambiarlo.

BS: Come possiamo cambiare le nostre percezioni o credenze fino a quel punto?
BL: La prima cosa è acquisire le nuove percezioni di come funziona la vita. Lasciare andare o riconsiderare le percezioni con le quali ci siamo formati, che, inevitabilmente, sono vittimizzanti: sono fragile, l’ambiente mi può attaccare, lo zucchero fa male. Queste sono credenze acquisite. Ma la questione è, sono veramente vere? Sono vere se questo è ciò che credi, dal momento che la percezione governa la biologia. Se sono programmato dalla percezione che lo zucchero è dannoso alla mia biologia e lo mangio, allora essendone a conoscenza intossico il mio sistema con la credenza, non con lo zucchero. La maggior parte di queste percezioni si manifestano come credenze limitanti o auto-sabotanti su quello che possiamo o non possiamo fare. Come l’auto-guarigione.
La tendenza è, no, non ti puoi guarire da solo, devi andare da qualcun altro che ti guarirà. Santo cielo! Dopo parecchi miliardi di anni di evoluzione, il sistema fu progettato per auto-guarirsi. Per quanti milioni di anni gli esseri umani hanno fatto senza medici? Perché abbiamo bisogno di così tanti medici ora? Perché la percezione è che siamo deboli e fragili, ed abbiamo bisogno del loro aiuto. Bene, questa è una percezione.
Quando eliminiamo questa percezione ed iniziamo ad immettere nuove percezioni, allora cambiamo la risposta della nostra biologia al mondo che ci circonda. Man mano che cambiamo le nostre percezioni, cambiamo le nostre risposte. Le percezioni con le quali operi – ti danno sostegno o te lo tolgono? Ti rendono più forte o più debole?Queste percezioni sono nel subconscio, che controlla il 95 per cento della nostra vita. E, quando lo fa, lo fa senza che noi ce ne accorgiamo. Non vediamo di fatto i programmi che sono automatici. Funzionano perché il conscio è occupato, ed i programmi automatici ne prendono il posto.
Quando il conscio è occupato a fare qualcosa, non sta osservando se stesso. Ci sono due fattori che ci aiutano a capire questo. Uno, la mente cosciente opera con un processore da 40 bit, che significa che può interpretare ed elaborare 40 bit di stimoli nervosi – un bit è uno stimolo nervoso – al secondo. Il che significa che entrano 40 stimoli al secondo e la mente cosciente li discerne e li capisce. La mente subconscia in quello stesso secondo sta elaborando 40 milioni di bit. Da rilevare: se confronto l’elaborazione della mente conscia con quella subconscia, la subconscia è un milione di volte più potente nell’elaborare informazioni. Elemento numero due: i neuroscienziati cognitivi dicono che il 5 per cento del nostro comportamento giornaliero è controllato dalla nostra mente cosciente ed il 95 per cento dal programma subconscio. Perciò nella nostra esistenza quotidiana, la mente subconscia è la fonte più potente della nostra biologia. La mente subconscia è un nastro registratore. Non c’è nessuno lì. È praticamente un congegno di stimolo-risposta. Non c’è bisogno di esserne coscienti. Voi ve ne andate in giro per il mondo, e farà quello che deve fare senza che dobbiate pensarci.Quando la mente cosciente è occupata, non sta osservando il subconscio.
Ed il subconscio è composto dai programmi fondamentali che abbiamo ricevuto dagli altri nei primi sei anni. Mentre si vive la vita con le nostre intenzioni e i desideri della mente cosciente, il 95 per cento del comportamento viene dalla mente subconscia, che è stata programmata da altri.E la maggior parte di tale programmazione è veramente limitante. Non ti puoi guarire da solo, non sei abbastanza intelligente, non ti meriti le cose buone, non sei bravo in disegno o quello che è. Queste affermazioni diventano programmi subconsci, che si attivano quando non faccio attenzione. La mente cosciente nella maggioranza è occupata a pensare al futuro o al passato. E se il conscio è occupato in questo, nel momento presente, si è veramente guidati dal subconscio. Il vostro cosciente è occupato a cercare di pensare: “Mi merito un aumento e di certo dovrei salire di grado in questa ditta.” Mentre lo fate di certo, state operando dal subconscio, e quello ha un programma che afferma che non vi meritate le cose. Qual è allora l’espressione del vostro comportamento? Il comportamento che è coerente con “Non mi merito.” Ciò significa che farete degli errori o altro che renderanno legittimo che non vi meritiate le cose. Non ve ne rendete conto perché non l’avete visto all’opera, e diventate frustrati riguardo la vostra vita perché ci provate così tanto ad avere successo e non andate mai da nessuna parte. E poi, ovviamente, la tendenza è, non sei tu, è il mondo ad ostacolarti. La grande e bizzarra sorpresa è che il mondo vi darà qualsiasi cosa. E’ il vostro stesso sé che è d’intralcio.

BS: Come facciamo a vincere l’opposizione della nostra programmazione subconscia?
BL: Diventane cosciente. Ci sono un paio di modi di farlo. Il modo più antico è quello dell’attenzione Buddhista. Se sei cosciente di essere qui in questo momento, mentre fai questo stupido errore, osservi l’errore, e potresti rimediarlo. La consapevolezza, però, è una cosa molto difficile da addestrare, ed è anche un processore da 40 bit che cerca di far funzionare completamente il processore da 40 milioni di bit. Perciò, per la maggior parte della gente è una procedura molto difficile perché le loro vite sono così indaffarate e sono talmente occupati che non riescono a prendere atto di ciò. L’altro modo è, puoi ritornarci dentro e riscrivere il programma, ma ci sono due cose che devi fare: A) Identificare il programma, e B) Eseguire una procedura per riscriverlo. Quello che riflette è qualcosa alla quale la maggior parte della gente non ha fatto attenzione e è da dove vengono la maggior parte dei problemi. Pensano che possono semplicemente parlare alla mente subconscia e che questo la migliorerà. Ma la mente subconscia è un nastro registratore. Mettete un nastro nel vostro mangiacassette, accendetelo, e poi ditegli di riprodurre qualcosa di diverso. Il fatto è, che lì, non c’è nessuno. Non farà niente. Ed il potere del pensiero positivo – la maggior parte della gente dice, il potere del pensiero positivo! Provalo! E quando non funziona si sentono peggio perché non possono neanche fare quello. Perché non funziona? Perché se il programma subconscio non è allineato con la direzione conscia, allora si ha un programma che funziona su un processore di 40 milioni di bit 95 per cento del tempo, che vi tira giù mentre voi impiegate il 5 per cento del vostro tempo nella vostra immaginazione pensando pensieri positivi, mentre il vostro subconscio sta conducendo lo spettacolo e sabotandovi proprio nel bel mezzo dei vostri pensieri positivi.Il pensiero positivo funziona solo se le credenze nel subconscio sono in linea con esso, o se siete completamente attenti. Se siete totalmente attenti ed usate quel desiderio di essere positivi e far funzionare le cose, allora vi accorgerete quando il vostro subconscio sta facendo andare un nastro e voi potete cancellarlo. Ma se non siete attenti e pensate solo pensieri positivi, allora non state conducendo lo spettacolo. Da qui vengono i conflitti. E, ovviamente, se voi foste così positivi nella vostra mente e pensaste che state conducendo lo spettacolo e pensando che non funzioni, ovviamente il mondo vi è contro. No, il mondo non vi è contro, sono i programmi limitanti ed auto-sabotanti che acquisiamo in gioventù. Qui è dove dobbiamo azzerarci.


Edited by FabrizioOrsoBianco - 2/1/2015, 16:58
 
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view post Posted on 10/11/2010, 10:33
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Sito Web pubblico. Epigenome Network of Excellence: una rete di ricerca europea che si dedica al supporto di iniziative scientifiche di alto livello nel campo in rapida espansione dell'epigenetica

Che cos'è l'epigenetica?


Il merito per avere coniato, nel 1942, il termine epigenetica, definita come "la branca della biologia che studia le interazioni causali fra i geni e il loro prodotto e pone in essere il fenotipo", viene tributato a Conrad Waddington (1905-1975). Già alla metà del diciannovesimo secolo si trovano tracce dell'epigenetica in letteratura, sebbene le sue origini concettuali risalgano ad Aristotele (384-322 a.c.), il quale credeva nell'epigenesi, ossia nello sviluppo di forme organiche individuali a partire dal non formato. Questa visione controversa è stata la prima argomentazione a opporsi al concetto che l'essere umano si sviluppi da minuscoli corpi completamente formati. Anche oggi le opinioni su quanto siamo preprogrammati e quanto forgiati dall'ambiente non sono unanimi. L'epigenetica si è fatta strada per spiegare il divario fra natura ed educazione. Nel ventunesimo secolo viene perlopiù definita come "lo studio delle modifiche ereditabili nella funzione del genoma che si verificano senza cambiamenti della sequenza di DNA". Ma sentiamo come la definiscono gli scienziati che lavorano in questo campo della ricerca in rapida espansione.

"L'epigenetica consiste in tutte quelle cose occulte e meravigliose che la genetica non è in grado di spiegare".
Denise Barlow (Vienna, Austria)

"Il DNA non è altro che un nastro su cui sono registrate le informazioni, inutile senza un apparecchio che consenta di leggerlo. L'epigenetica è il lettore di nastri".
Bryan Turner (Birmingham, UK)

"Mi rifaccio metaforicamente al computer paragonando il disco rigido al DNA e i programmi all'epigenoma. È possibile accedere a determinate informazioni memorizzate sul disco rigido del computer attraverso i programmi, ma ci sono aree protette da password e altre ad accesso libero. Direi che stiamo indagando sul perché alcune aree sono protette da password e altre sono libere".
Jörn Walter (Saarland, Germania)

"In un nucleo di pochi micrometri sono contenuti circa 2 metri di DNA. Stiamo cercando di capire i meccanismi di accesso al DNA, considerando il ridotto volume del nucleo".
Gunter Reuter (Halle, Germania)

"Dalla gestione delle informazioni nel nucleo deduciamo che determinate informazioni genetiche sono strettamente condensate nel genoma. Alcune devono inoltre essere sempre attive, come i geni housekeeping, quindi in epigenetica le informazioni vengono gestite come a casa: quelle sempre necessarie non le riponiamo, mentre le vecchie pagelle della scuola le teniamo in una scatola in soffitta".
Peter Becker (Monaco, Germania)

"La differenza fra genetica ed epigenetica può essere paragonata alla differenza che passa fra leggere e scrivere un libro. Una volta scritto il libro, il testo (i geni o le informazioni memorizzate nel DNA) sarà identico in tutte le copie distribuite al pubblico. Ogni lettore potrà tuttavia interpretare la trama in modo leggermente diverso, provare emozioni diverse e attendersi sviluppi diversi man mano che affronta i vari capitoli. Analogamente, l'epigenetica permette interpretazioni diverse di un modello fisso (il libro o il codice genetico) e può dare luogo a diverse letture, a seconda delle condizioni variabili con cui il modello viene interrogato".
Thomas Jenuwein (Vienna, Austria)





In che modo l'epigenetica conferisce forma alla vita?


C'è la forte tentazione di chiedersi se questa collana di zucchero attorcigliato, contenente perle fatte di basi puriniche e pirimidiniche, non sia in realtà Dio. James Watson

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Concezione artistica della cromatina, commissionata da Geneviève Almouzni. Le coppie di basi (giallo) si allineano lungo lo scheletro del DNA (rosa), che si avvolge strettamente intorno alle proteine istoniche (blu e bianco) per formare cromosomi (rossi) nel nucleo
Immagine grafica di Nicolas Bouvier


Sono passati oltre 50 anni da quando Watson e Crick hanno pubblicato per la prima volta la struttura tridimensionale della doppia elica del DNA. Con la diffusione sempre maggiore della teoria dell'evoluzione di Darwin, la scoperta che il DNA fosse in grado di codificare le caratteristiche ereditarie divenne molto popolare. Quando Crick è deceduto l'anno scorso, i media hanno ampiamente sottolineato come questi concetti siano stati accettati ben al di là della comunità scientifica. Ci si sta però rendendo conto che le teorie dell'evoluzione centrate sui geni abbiano, in realtà, un ambito limitato. La mappa genetica, al pari di una complessa partitura musicale, rimane senza vita in mancanza di un'orchestra di cellule (gli orchestrali) e di epigenotipi (gli strumenti) in grado di renderla manifesta.

Gli scienziati stanno cercando di scoprire come funzionano i nostri geni e sembra che il loro comportamento possa cambiare radicalmente da una generazione all'altra, anche senza alterazioni della sequenza del DNA. Il campo dell'epigenetica studia come la funzione genomica venga influenzata dai meccanismi di regolazione dell'espressione genica. I fattori epigenetici includono sia la regolazione di aspetti spaziali, come la disposizione tridimensionale del DNA intorno alle proteine istoniche (cromatina) che la marcatura biochimica dei componenti della cromatina.

Nei nostri corpi esistono centinaia di tipi diversi di cellule. Anche se ognuna di esse discende dallo stesso stato iniziale, le caratteristiche di un neurone sono molto diverse da quelle, ad esempio, di una cellula epatica. In presenza dei circa 30.000 geni del genoma umano, l'importanza del "silenzio" non va sottovalutata, come in una qualunque esecuzione orchestrale. Al procedere della divisione cellulare, il destino delle singole cellule viene governato dall'utilizzo selettivo, e dal silenzio, dei geni. Questo processo viene regolato dai fattori epigenetici. I profili di metilazione del DNA giocano un ruolo chiave in tutti quei fenomeni in cui i geni vengono attivati o disattivati, dalla deposizione di una sfumatura viola sul petalo di una petunia alla crescita di un tumore maligno.

L'impossibilità di reprimere certi geni può produrre una pericolosa cacofonia. Una metilazione troppo ridotta del DNA può modificare la configurazione della cromatina. Ciò influisce sull'attivazione e la repressione di determinati geni dopo la divisione cellulare. Una metilazione eccessiva può distruggere il lavoro protettivo fatto dai soppressori tumorali e dai geni riparatori del DNA. Tali epimutazioni sono state osservate in un ampio spettro di tumori. Queste possibilità epigenetiche consentono l'esplorazione di nuove strade terapeutiche.

L'epigenetica fornisce anche uno strumento per spiegare come il materiale genetico risponda alle mutevoli condizioni ambientali. Anche se le piante non sono dotate di un sistema nervoso o di un cervello, le loro cellule hanno la capacità di memorizzare i cambiamenti stagionali. In alcune specie biennali, questa caratteristica è collegata alla loro capacità di fiorire in primavera, quando vengono rilevate temperature ambiente più elevate. Alcune ricerche hanno rilevato come l'esposizione al freddo durante l'inverno sia in grado di attivare modifiche strutturali nella cromatina in grado di "zittire" in alcune varietà di crescione i geni della fioritura. Questi geni vengono riattivati in primavera quando le giornate più lunghe e il calore sono più favorevoli alla riproduzione.

L'ambiente può anche portare a cambiamenti epigenetici che riguarderanno le generazioni future. Recenti studi di laboratorio su topi inbred (ottenuti cioè mediante accoppiamenti nello stesso ceppo familiare) hanno dimostrato come modifiche alla loro dieta originale possano influenzare la loro progenie. La loro pelliccia può essere marrone, gialla o a chiazze, a seconda di come il gene agouti viene metilato durante la crescita embrionale. Quando le madri incinte sono state alimentate con supplementi ricchi di gruppi metilici, come acido folico e vitamina B12, la loro progenie ha sviluppato una pelliccia per la maggior parte marrone. La maggior parte dei nuovi nati dei topi di controllo (a cui non erano stati somministrati supplementi) aveva la pelliccia gialla.

Proprio come un direttore d'orchestra decide la dinamica dell'esecuzione di una sinfonia, i fattori epigenetici regolano l'interpretazione del DNA all’interno di ciascuna cellula vivente. La comprensione di questi fattori potrebbe rivoluzionare la biologia evolutiva e dello sviluppo, portando a profonde implicazioni in molti campi, dalla medicina all'agricoltura. Potremo allora rispondere a Watson, “L'alfabeto dei geni è come la parola di Dio e la sua traduzione è la sua mano".








Premio Nobel all’ epigenetica

Che cosa hanno in comune la petunia e il millepiedi ? Alla vista appaiono diversi, al tatto sono diversi, all’olfatto odorano diversamente…o perlomeno una persona penserebbe così. Entrambi i sistemi però hanno portato gli scienziati a scoprire un nuovo modo di spegnere l’espressione genica. La natura si serve di numerosi metodi per silenziare i geni, un mezzo molto astuto che permette allo stesso genoma di usufruire di molteplici modi di espressione, o epigenomi in un unico organismo.

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Traduzione :: Manuela Portoso (Institute of Human Genetics, CNRS, Montpellier)

Uno di questi trucchi, l’ interferenza a RNA, (RNA interference) è diventato di dominio pubblico da quando Andrew Fire (Stanford, CA) e Graig Mello (Massachuttes, MA) hanno ricevuto in modo congiunto il premio nobel per la medicina grazie al loro lavoro sull’azione dell’ interferenza a RNA nel verme Caenorhabditis elegans. Una lettera spedita alla rivista Nature nel 1998, ha rivelato la loro eclatante scoperta.

Marijori Matze (Instituto Gregor Mendel, Vienna) ha dichiarato che strani casi di silenziamento genico sono stati scoperti in piante transgeniche un decennio precedente. Il suo gruppo di ricerca ha pubblicato nel 1989 un lavoro in cui piante di tabacco erano in grado di silenziare transgeni presenti in due copie mentre questo fenomeno non si verificava in piante con una sola copia.

L’ anno seguente, un gruppo olandese e uno americano generavano contemporaneamente simili strani risultati, in una ricerca condotta con lo scopo di aumentare il colore dei petali della petunia. Piuttosto che aumentare il color viola del fiore della petunia, l’aumento del numero di copie del gene responsabile del colore del fiore provocava una splendida varietà di fiori, alcuni con sprazzi di viola su sfondo bianco altri completamente bianchi. Quando i ricercatori hanno esaminato i livelli di RNA espressi dal gene responsabile per il color viola, i fiori bianchi avevano un livello molto basso. Questo risultato ha portato alla conclusione che le copie in più del gene determinavano lo spegnimento del gene endogeno stesso.

Altre importanti scoperte sono state compiute grazie a ricerche condotte in piante negli anni novanta. Verso la fine degli anni novanta, Fire e Mello, hanno cominciato a scoprire i meccanismi sottostanti questo misterioso sistema per spegnere i geni. Iniettando dell’ RNA a singolo filamento trascrivente il gene di un muscolo di un verme non hanno ottenuto alcun effetto e nemmeno quando hanno provato a iniettare dell’RNA a singolo filamento antisenso. Tuttavia quando hanno iniettato entrambi i filamenti di RNA senso e antisenso contemporaneamente, il verme ha cominciato a perdere tono muscolare. I due filamenti senso e antisenso di RNA, formavano un doppio filamento di RNA (dsRNA) che interferiva con la traduzione del gene del muscolo in proteina.

Subito dopo, David Baulcombe e Andrew Hamilton (Centro John Innes, Norwich, UK) hanno apportato ulteriori elucidazioni su questo meccanismo. Hanno scoperto che il dsRNA veniva spezzato in piccoli frammenti (siRNAs) responsabili del silenziamento genico. In particolare il dsRNA viene tagliato da una proteina chiamata dicer. I piccoli RNAs diventano a singolo filamento quando si legano a complessi di proteine dai quali protrudono per trovare molecole di RNA complementari. L’ mRNA complementare che sta per venir tradotto in proteina, viene riconosciuto e degradato. In questo modo il gene viene inattivato.

Sia in animali che in piante l’RNAi rappresenta una difesa naturale contro l’invasione da materiale genetico, sia introdotto artificialmente, come negli esperimenti citati, che in natura, attraverso l’infezione virale. Inoltre questo sistema rappresenta uno dei tre metodi per regolare il silenziamento genico durante lo sviluppo. Oltre al suo naturale ruolo, l’RNAi può avere un’ incredibile applicazione nel campo medico. Essere in grado di colpire e silenziare geni espressi erroneamente, rappresenta un’ enorme speranza per il trattamento di malattie a carattere genetico. E senza vermi e petunia non ce ne saremmo accorti!






Nature Insight: Epigenetics . Vol. 447, No. 7143 pp 396-440
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I soli meccanismi genetici non possono spiegare come gli aspetti cellulari siano propagati. Avanzamenti rapidi nel campo dell'epigenetica, stanno adesso rivelando una base molecolare, su come le informazioni ereditabili, oltre quelle della sequenza del DNA, possano influenzare la funzione dei geni. Questi avanzamenti si aggiungono inoltre alla nostra comprensione della regolazione della trascrizione, dell'organizzazione del nucleo, dello sviluppo e delle malattie.

Genetic mechanisms alone cannot explain how some cellular traits are propagated. Rapid advances in the field of epigenetics are now revealing a molecular basis for how heritable information other than DNA sequence can influence gene function. These advances also add to our understanding of transcriptional regulation, nuclear organization, development and disease.








Epigenetics . Wiki.en

Edited by fabrizio3 - 5/4/2011, 12:20
 
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view post Posted on 10/2/2011, 17:28
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Luz Pinon Blanco

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Evoluzione Spontanea
di Bruce Lipton e Steve Bhaerman

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Come raggiungere il futuro positivo che ci attende

Oggi la scienza ci dimostra l’esistenza di eventi e cambiamenti così sorprendenti da essere definiti miracoli. Ma può succedere la stessa cosa al nostro pianeta? Secondo i pionieri della biologia Bruce H. Lipton e Steve Bhaerman, non soltanto è possibile, ma sta già accadendo.

In Evoluzione Spontanea, Lipton e Bhaerman rivelano come le nuove scoperte della biologia ci aiuteranno ad attraversare questo turbolento periodo storico, e come ciascuno di noi potrà prendere parte a questo cambiamento globale per raggiungere un futuro più luminoso.

“Le implicazioni di questo potente libro hanno le potenzialità per cambiare il mondo”. . Deepak Chopra

"Our Positive Future and A Way to Get There from Here"
"Evoluzione Spontanea: Il Nostro Positivo Futuro e la Via per Ottenerlo da Qui"




Dalla prefazione del libro

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Bruce Lipton: salve, sono Bruce Lipton.

Nel mio libro precedente, La biologia delle credenze, l’attenzione era posta sul modo in cui i nostri atteggiamenti e le nostre emozioni controllano la nostra fisiologia, biologia ed espressione genetica. Il libro era incentrato su come le nostre credenze personali influenzano la nostra realtà individuale. Ma c’è qualcosa di più profondo da imparare, ed è che le credenze collettive di una cultura o società influenzano anche la nostra biologia e il nostro comportamento personale.

La società sta iniziando a riconoscere che le nostre attuali credenze collettive sono dannose e che il nostro mondo è in una posizione molto precaria. Così ho pensato che fosse ora di diffondere un messaggio che spiegasse come la nuova biologia e le altre intuizioni del mondo scientifico possano essere applicate alle nostre credenze sociali aiutandoci ad affrontare le minacciose situazioni che attualmente ci troviamo a fronteggiare.

In questo lavoro io pongo l’attenzione sulla biologia, sulle credenze e sul comportamento. Tuttavia, per comprendere appieno questo messaggio, il mio amico Steve Bhaerman fornisce delle informazioni a proposito di come la struttura sociale, la politica e l’economia siano a loro volta strettamente collegate con la nostra biologia.

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Steve Bhaerman: nei ventidue anni passati ho recitato nelle vesti di Swami Beyondananda (N.d.T.: Maestro Al di Là della Beatitudine), il comico cosmico. L’umorismo è un modo meraviglioso per dire la verità, e un sistema per andare al di là delle difese della mente al fine di portare nuove informazioni e prospettive sotto al radar.

Prima di Swami, tuttavia, la mia prima “incarnazione” professionale è stata nell’ambito delle scienze politiche e dell’attivismo sociale negli anni ’60. Ho collaborato alla fondazione di una scuola superiore alternativa nella città di Washington, D.C., dedicata a quegli studenti che erano andati al di là dell’istruzione tradizionale. Erano tempi eccitanti in cui nuove idee emergevano e venivano messe alla prova. Come ho tristemente osservato, il più importante di quei test − verificare se saremmo effettivamente riusciti a vivere quei principi elevati che abbracciavamo − fu un fiasco completo. Ricordo, per esempio, di aver incontrato un individuo che era un esperto mondiale di vita comunitaria; sfortunatamente, nessuno ce la faceva a vivere con lui.

Rendendomi conto di quanto fossi impreparato a trasformare l’ideale nella realtà dei fatti, mi sono imbarcato per un viaggio della durata di venticinque anni nei campi della psicologia, della crescita personale, della meditazione e della spiritualità. Negli ultimi sette anni mi è preso un desiderio irresistibile d’integrare quelle idee in un libro che volevo intitolare Guarire il corpo politico. Dopo l’incontro con Bruce ho pensato che avremmo potuto lavorare al progetto insieme, e lui si è detto d’accordo.

Bruce: nel mondo medico a volte abbiamo una paziente che viene dichiarata terminale e tutti la considerano fuori gioco. Poi qualcosa accade, e questa persona sperimenta un cambiamento fondamentale nella credenza personale tramite cui esprime una remissione spontanea. In un certo momento è terminale, e in quello seguente del tutto libera dalla malattia. Questo sconvolge molti medici professionisti, ma accade frequentemente, e la maggior parte delle persone è al corrente dell’esistenza del fenomeno.

La Terra e la biosfera (e noi ne siamo inclusi) sono un sistema vivente integrato. Sebbene il sistema sembri vacillare, il pianeta stesso è capace di esprimere una remissione spontanea. Ciò che è necessario per favorire tale remissione è un cambiamento fondamentale della consapevolezza e delle credenze relative a chi siamo veramente. Crediamo che le nuove intuizioni della scienza cambieranno profondamente le credenze collettive della civiltà sulla natura della vita.

Abbiamo intessuto questa nuova scienza in una storia del potenziale futuro dell’umanità piena di speranza per aiutare a promuovere la guarigione planetaria. Evoluzione Spontanea fonde le moderne intuizioni scientifiche con l’antica saggezza, per rivelare quanto grande in realtà sia il nostro potere, e dimostrare che noi possiamo influenzare la nostra personale evoluzione.

Secondo la teoria darwiniana convenzionale, l’evoluzione è un processo molto lento e graduale, che richiede milioni e milioni di anni per manifestare le trasformazioni evolutive delle specie. Le nuove intuizioni scientifiche rivelano che in realtà l’evoluzione consiste di lunghi periodi di stasi, interrotti da improvvisi, drammatici sconvolgimenti. Tali sconvolgimenti rappresentano interpunzioni che cambiano il corso dell’evoluzione e conducono a forme di vita completamente nuove.

La nostra civiltà si trova attualmente in uno stato di disorganizzazione e disintegrazione. In questo momento siamo nel disperato bisogno di un progresso evolutivo e non abbiamo tempo per una evoluzione lenta e graduale. Alla luce della crisi che stiamo affrontando, sembra che la civiltà si trovi in mezzo agli spasimi di una interpunzione.

Steve: forse la domanda più scottante adesso è: questa interpunzione è un punto interrogativo, un punto esclamativo o un triste punto?

La gente è consapevole del fatto che qualcosa sta accadendo. Le sono state svelate notizie sulla diminuzione delle risorse naturali, sul cambiamento climatico e sulla esplosione demografica. L’Orologio del Giudizio sta velocemente avvicinandosi alla mezzanotte, quando ci sarà qualcos’altro oltre all’amore a precipitare. I religiosi parlano della fine dei tempi.

Allo stesso tempo stiamo anche arrivando a capire che l’umanità è interconnessa. La più ovvia dimostrazione fisica è Internet, mediante cui possiamo inviare e ricevere messaggi in tutto il mondo alla velocità della luce. Questa comunicazione istantanea collega l’intero villaggio globale. Tutto è intrecciato. Tutto è collegato.

A dimostrazione di ciò vediamo la scienza scalare la proverbiale montagna della conoscenza solo per trovare il Buddha seduto sulla cima. Nel combinare la conoscenza scientifica del corpo di Bruce con la mia conoscenza del corpo politico, vediamo che le moderne scoperte scientifiche e gli antichi insegnamenti dei grandi maestri spirituali portano alle stesse conclusioni: questo è un mondo di relazioni. Nessuno può scendere dall’autobus. Siamo tutti a bordo, insieme.

Naturalmente, con questa grandiosa comprensione ci rendiamo conto che i vecchi modi di vedere, credere e ragionare non ci aiuteranno ad alleviare l’attuale situazione e a fare il nostro ingresso in quella nuova. La nostra sopravvivenza è a rischio. Abbiamo bisogno di un nuovo paradigma. Abbiamo bisogno di una evoluzione spontanea. Ecco perché abbiamo scritto questo libro.
 
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view post Posted on 14/2/2012, 16:55
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Luz Pinon Blanco

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Epigenetica. Wiki


L'epigenetica (dal greco επί, epì = "sopra" e γεννετικός, gennetikòs = "relativo all'eredità familiare") è lo studio di meccanismi molecolari mediante i quali l'ambiente altera il grado di attività dei geni senza tuttavia modificare l'informazione contenuta, ossia senza modificare le sequenze di DNA[1].
Queste mutazioni durano per il resto della vita della cellula e possono trasmettersi a generazioni successive delle cellule attraverso le divisioni cellulari, senza tuttavia che le corrispondenti sequenze di DNA siano mutate;[2] sono quindi fattori non-genetici che provocano una diversa espressione dei geni dell'organismo[3]. ...


3. "Quali geni ricordare? Philip Hunter, 24th May 2008 . Prospect n. 146
Quali geni ricordare?
Philip Hunter, 24th May 2008 . Prospect n. 146

Molti genetisti ora pensano che il comportamento dei nostri geni possa essere alterato dall'esperienza ed anche, che questi cambiamenti possano essere trasmessi alle generazioni future. Queste scoperte possono trasformare la nostra comprensione sull'ereditarieta' e l'evoluzione.
 
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view post Posted on 14/7/2014, 13:12
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Luz Pinon Blanco

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L'Effetto Luna di Miele

Bruce Lipton

Scopri il segreto per mantenere viva la tua relazione di coppia

Ripensate alla storia d’amore più spettacolare della vostra vita,
la Numero Uno, quella che ha sconvolto la vostra esistenza.

Si è trattato perlopiù di un periodo di sincera beatitudine, florida salute e abbondante energia. La vita era così bella che non vedevate l’ora di saltare fuori dal letto la mattina per sperimentare ancora il Paradiso in Terra.

Era l'Effetto Luna di Miele, destinato a durare in Eterno.

Ma, sfortunatamente, per la maggior parte delle persone l’Effetto Luna di Miele è di breve durata. Immaginatevi come sarebbe la vostra vita se poteste far durare l’Effetto Luna di Miele per tutta la vita.

Bruce H. Lipton, autore del bestseller La Biologia delle Credenze, spiega come L’Effetto Luna di Miele non sia un caso né una coincidenza, bensì una creazione personale. Questo libro rivela come manifestiamo l'Effetto Luna di Miele, e le ragioni per cui lo perdiamo.

Attraverso tale conoscenza i lettori diventeranno capaci di ricreare l’esperienza della luna di miele, questa volta in modo da assicurare una relazione stile “e vissero per sempre felici e contenti”, che farebbe la gioia di un produttore hollywoodiano.

Con autorità, eloquenza, e in uno stile di facile lettura, Lipton parla dell’influenza della fisica quantistica (le buone vibrazioni), della biochimica (i filtri d’amore) e della psicologia (la mente conscia e la mente subconscia) nel creare e nel mantenere le relazione amorose interessanti e vivaci.

Chi non vorrebbe ricreare il Paradiso sulla Terra?

Crea e mantieni vive le tue relazioni con Fisica Quantistica, Biochimica e Psicologia

“L’Effetto Luna di Miele:
uno stato di beatitudine, passione, energia e salute derivante da un immenso amore.

La tua vita è così meravigliosa che non vedi l’ora di alzarti
per iniziare una nuova giornata e ringraziare l’universo perché sei vivo.”


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